COORDINAMENTO DONNE SPI CGIL MACERATA

Fin dagli anni ’70 le battaglie per l’emancipazione delle donne ed il riconoscimento
dei loro diritti (la parità di genere e salariale in particolare) ha trovato casa nella CGIL
e molte iscritte hanno partecipato attivamente alle lotte nelle fabbrica e in tutti i
luoghi deputati facendosi in molti casi promotrici.
Anche per questo, per il riconoscimento dell’importate valore e contribuito che da
sempre le donne hanno dato alle rivendicazioni sindacali e in vista di tutto e del
tanto che ancora vi è da fare, che l’art.23 dello Statuto dello SPI-CGIL, il Sindacato dei
Pensionati Italiani della CGIL, prevede l’istituzione dei Coordinamenti delle Donne.
Venerdì 29 settembre c.a., nel corso dell’Assemblea generale dello SPI, è stato istituito il nuovo
Coordinamento Donne SPI CGIL della provincia di Macerata. Le donne che ne fanno
parte hanno come primo atto eletto la propria responsabile, incarico conferito
all’unanimità a Silvana Ragni di Cingoli. Silvana è nella CGIL prima e nello SPI oggi da
molti anni, ha una lunga esperienza sindacale alle spalle, donna seria e conosciuta
all’interno della sua comunità e che si è già occupata di politiche di genere nella
commissione comunale del suo paese.
La neo responsabile provinciale, indicando il programma di massima, ha dichiarato: “
I Coordinamenti dovranno svolgere un ruolo importante perché sono, di fatto, sedi di
relazione politica tra le donne e di comunicazione e confronto tra le diverse
esperienze, progetti, forme di aggregazione ed elaborano autonomamente proposte
e iniziative al fine di superare condizioni di organizzazione pregiudizievoli per le
donne, anche riguardo all’esperimento di specifiche azioni presso gli organi
competenti.”.
Per ciò che riguarda gli ambiti di intervento specifico del Coordinamento Donne, la
Ragni ha aggiunto: “le priorità su cui organizzare l’elaborazione e le iniziative sono, a
mio avviso, la redistribuzione tra i generi del lavoro di cura e domestico, la
conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, la necessità di garantire adeguati livelli di
welfare (in particolare in ambito socio-sanitario e nei servizi educativi) ed efficaci
investimenti nel campo dei servizi utili alla la qualità della vita delle persone, per
contrastare povertà e solitudine.”
“Negli ultimi tempi la violenza nei confronti delle donne è aumentata notevolmente
e quindi indirizzeremo le nostre battaglie per contrastare in ogni modo questa
manifesta realtà. Anche se le donne che subiscono violenza, in genere sono giovani,
noi ci sentiamo coinvolte sia per solidarietà di genere, ma anche e soprattutto
perché madri, nonne, zie o sorelle…
Anche le pensionate subiamo spesso violenze all’interno delle mura domestiche da
figli e nipoti (vedi il recente caso di Montecassiano ed altri simili) o da chi si intrufola
per rubare o carpire la nostra fiducia proponendoci acquisti o sottoscrizioni di

contratti fasulli. Potrei continuare con l’elenco di questo altro tipo di violenza sulle
donne anziane, ma mi fermo qui, ricordando comunque l’importanza di quelle
buone pratiche promosse dalla nostra organizzazione del Coordinamento Donne per
consolidare nella comunità e nei territori il rapporto con le giovani generazioni e con
le diverse culture, per favorire il sostegno e la solidarietà alle fasce più fragili della
popolazione, per rinforzare memoria storica e conoscenza attraverso il confronto e
la diffusione di esperienze educative”.