Prescrizione contributiva dei dipendenti pubblici…..che fare

I dipendenti pubblici erano tutelati dalla prescrizione da una legge – n.610/52 art.31,32 – estesa per analogia agli iscritti alla Cassa Stato istituita a decorrere dall’1.1.96
Dal 1996 alla sua soppressione avvenuta nel 2011 l’INPDAP ha legittimamente ha operato in base ai criteri previsti dalla suddetta Legge.
Il problema della prescrizione dei contributi dei lavoratori della pubblica amministrazione l’INPS se lo era già posto all’indomani della fusione con l’INPDAP, velocizzando l’implementazione della banca dati dei pubblici dipendenti e predisponendo l’invio degli estratti contributivi per consentire agli interessati la verifica della loro posizione previdenziale e provvedere quindi alla correzione di errori eventuali. Senza attendere, purtroppo, la conclusione di questo processo l’INPS, con la circolare n.94 del 31 maggio 2017, ha sostenuto la tesi secondo la quale essendo state unificate a decorrere dal 2012 le modalità di riscossione dei contributi dei dipendenti pubblici, dalla stessa data decorrono i termini della prescrizione previsti dalla legge 335/95 in 5 anni. Facendo in questo modo scattare dal 2018 la prescrizione dei contribuiti non versati dalle amministrazioni pubbliche.

Siamo immediatamente intervenuti con una nota congiunta FP e INCA (giugno 2017) che pur non contestando la prescrizione quinquennale dei contributi stabilita per legge riteneva arbitraria la decorrenza dell’ 1.1.2018.

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