d.l. Enti Locali: prime osservazioni – previsto presidio nei pressi del Parlamento il 25 Giugno

Nell’attesa di poter prendere visione del testo definitivo del D.L. enti locali approvato ieri in consiglio dei ministri, vi inviamo un primo commento sui temi trattati dallo schema di D.L. entrato in CDM relativamente al personale degli Enti locali, nell’attesa di poter far seguire un commento analitico dei singoli artt. esteso anche agli aspetti di finanza locale e bilancio degli enti.

 Personale in mobilità delle province. Centri per l’impiego e polizia provinciale.

Il testo prevede una serie di facilitazioni per i comuni che dovessero procedere ad assorbire personale in esubero delle province/città metropolitane; in particolare:
1. non si applicano le sanzioni previste dalle normative richiamate, ossia il blocco delle assunzioni, in caso superamento dei tempi medi di pagamento (legge 89/2014) e di mancato rispetto del patto di stabilità (legge 228/2012 e legge 183/2011);
2. oltre al ricorso alla copertura integrale del turn-over, si concede agli enti che assorbono personale in mobilità dalle province/ città metropolitane anche la possibilità di utilizzare i residui percentuali delle quote assunzionali non impiegate nel triennio precedente
Il personale delle province comandato presso altre pubbliche amministrazioni può, a richiesta, essere “assunto” da queste stesse pubbliche amministrazioni. Le condizioni sono:a) la capacità di assumere della pubblica amministrazione interessata in termini finanziari e di disponibilità organiche; b) il consenso dei lavoratori interessati.

Entro il 30 settembre 2015, con un decreto interministeriale adottato dal Ministero per i beni e le attività culturali di concerto con il ministero per gli affari regionali, il Ministero dell’economia e delle finanze, e l’agenzia del Demanio, verrà adottato un piano che prevede la razionalizzazione e la ri-assegnazione degli archivi storici e degli istituti di cultura delle province .

A questo primo decreto che individuerà solo “i beni materiali” da assegnare al MIBAC ne deve seguire un secondo, entro il 31 ottobre, che individua anche il personale a tempo indeterminato delle province, impiegato in archivi storici e istituti culturali, che passerà al MIBAC anche in soprannumero e nei limiti di spessa di 2,5 mln di euro annui.

Il costo del personale dei centri per l’impiego passerebbe alle Regioni attraverso la previsione della stipula di apposite convenzioni da sottoscrivere entro il 30 settembre 2015. Il finanziamento delle convenzioni avverrà attraverso uno stanziamento di 70 milioni di euro da parte del Min del lavoro, cui si aggiungeranno, subordinatamente alla stipula della convenzione, 70 mln del fondo sociale europeo, per gli anni 2015, 2016. Le somme verranno ripartite tra le regioni in proporzione ai dipendenti a tempo indeterminato direttamente impiegati nei servizi all’impiego.

Le somme del fondo sociale europeo possono anche essere anticipate anche in assenza di una convenzione sottoscritta, ma, in caso di mancata sottoscrizione della convenzione entro il 15 settembre 2015, le somme verranno defalcate dai trasferimenti ordinari alle regioni.

Si tratterebbe quindi di circa 140 mln annui con la differenza rispetto ai costi stimati (c.a 215 mln di euro) totalmente a carico delle regioni.

Si abroga la previsione della Finanziaria 2015 che permetteva il finanziamento dei rapporti di lavoro a tempo determinato impiegati negli uffici di collocamento.
Per la polizia provinciale si prevede il passaggio nei ruoli della polizia municipale degli enti locali.
Il passaggio avverrebbe nei limiti della dotazione organica e della previsione della programmazione triennale del fabbisogno di ciascun ente locale. Questo presuppone che tutte le assunzioni previste nei ruoli del personale di polizia municipale siano “prenotate” dal personale della polizia provinciale destinato agli enti locali almeno per la durata dell’ultimo piano triennale delle assunzioni approvato. Questa previsione è rafforzata dal fatto che agli oltre 8000 comuni italiani è fatto divieto di assumere nei profili del personale di polizia municipale fino al completo assorbimento del personale di polizia provinciale. Sono fatte salve le sole assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale.

La formulazione è confusa, tanto che sembrerebbero passare ai soli comuni che procedono all’assorbimento anche funzioni fino ad oggi espletate a livello di “area vasta”, quali la vigilanza ittico venatoria e la tutela dell’ambiente.
Assunzioni  del personale dei servizi educativi e dell’infanzia degli enti locali.

Gli Enti Locali possono indire concorsi per l’assunzione delle figure professionali specifiche necessarie per il funzionamento dei servizi educativi e scolastici. Questa possibilità viene svincolata dai limiti alle assunzioni previsti per favorire la ri-assegnazione del personale delle province, ma resta limitata dai vincoli generali sulla spesa del personale.

Per manifestare il nostro dissenso e le preoccupazioni nostre e dei circa 10.000 lavoratori interessati da queste manovre (Polizia Locale e Centri per l’Impiego), stiamo organizzando per il 25 giugno p.v. un presidio unitario, che si svolgerà nei pressi del Parlamento con l’obiettivo di incidere sul dibattito in aula nell’ambito dell’iter parlamentare che porterà alla conversione in legge del decreto.