Busta paga pesante: la Cassazione conferma il diritto al rimborso

È con grande soddisfazione che annunciamo la pubblicazione, avvenuta il 3 settembre, dell’Ordinanza della sezione tributaria della Corte Suprema di Cassazione relativa al ricorso 5678/2023. L’oggetto del contenzioso riguardava il tema della cosiddetta “Busta Paga Pesante”, un tema che ha toccato da vicino molti contribuenti residenti nelle aree colpite dal sisma del 2016.

L’Ordinanza della Corte Suprema, rigettando le tesi dell’Agenzia delle Entrate, ha stabilito il diritto per i cittadini del cratere sismico a ottenere la restituzione del 60% delle imposte versate durante il periodo coperto dalla Busta Paga Pesante. Si tratta di un pronunciamento che mette fine a un lungo percorso giudiziario e che ristabilisce un principio fondamentale di equità fiscale per i contribuenti coinvolti.

La vicenda ha origini nelle difficoltà affrontate dai residenti delle zone terremotate, i quali, a seguito del sisma, avevano la possibilità di sospendere il pagamento delle imposte attraverso la Busta Paga Pesante. Tuttavia, molti optarono per non avvalersi di questa opzione, temendo di dover restituire integralmente le somme sospese in un secondo momento.

Successivamente, con il “Decreto Sisma” del 2019, la normativa fu modificata, prevedendo che chi aveva usufruito della sospensione avrebbe dovuto restituire solo il 40% delle imposte dovute, generando così una disparità di trattamento tra cittadini della stessa area.

Questa situazione ha dato luogo a un contenzioso che si è protratto per anni e che ha richiesto un impegno costante da parte della CGIL e dello SPI CGIL di Macerata, affiancati dallo studio legale Pettinari di Camerino. Grazie a una paziente e meticolosa attività legale, oggi si è giunti a un risultato importante che pone fine a una situazione di palese ingiustizia.

L’Ordinanza della Cassazione riconosce, infatti, il diritto dei contribuenti che non avevano inizialmente aderito alla Busta Paga Pesante a vedersi rimborsato il 60% delle imposte versate. Questo pronunciamento rappresenta un riconoscimento significativo del principio di parità di trattamento, restituendo a questi cittadini ciò che spetta loro di diritto.

Come CGIL e SPI CGIL di Macerata, esprimiamo la nostra soddisfazione per questo esito, che rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori, dei pensionati e dei disoccupati del nostro territorio. Si tratta di un risultato che premia l’impegno collettivo di tutti coloro che hanno lavorato senza sosta per raggiungere questo traguardo e che rafforza i valori di uguaglianza e giustizia sociale che ci guidano quotidianamente.

Nei prossimi giorni, ci impegneremo a fornire tutte le informazioni necessarie per accedere alle procedure di rimborso, affinché tutti i contribuenti interessati possano beneficiare di quanto stabilito dall’Ordinanza. Continueremo a essere al fianco dei cittadini del cratere sismico, pronti a difendere i loro diritti e a garantire il rispetto delle leggi in ogni contesto.