I diritti non sono in appalto

Si è conclusa con successo l’iniziativa promossa dalla Cgil e sostenuta dalla Filcams per la raccolta firme a sostegno della proposta di legge popolare per la tutela dei diritti dei lavoratori degli appalti pubblici e privati e per la trasparenza nelle fasi di aggiudicazione delle gare di appalto.
Le 1900 firme raccolte sono di cittadini e lavoratori che nelle nostre sedi sindacali, in diversi banchetti e assemblee hanno condiviso e sostenuto la necessità di un urgente intervento legislativo che preveda norme a tutela della continuità occupazionale negli appalti, così come previsto in alcuni contratti collettivi nazionali.

Infatti, dove non previsto contrattualemente, la garanzia di poter mantenere il posto di lavoro è rimandata alla sensibilità politica, rispetto alle condizioni dei lavoratori e lavoratrici, delle amministrazioni pubbliche che dovrebbero inserire delle clausole di salvaguardia nei capitolati d’appalto.
I settori maggiormente interessati dagli appalti sono quelli del sociale, dei servizi alla persona, delle mense e pulizie negli enti pubblici (ospedali, comuni, scuole) dove vengono impiegate in maggioranza le donne.
I tagli effettuati dagli enti pubblici, soprattutto in questi ultimi anni, hanno ridotto ulteriormente i loro contratti a poche ore di lavoro che non permettono di rispondere alle richieste di servizi più accurati da parte dei cittadini e che hanno comportato riduzioni nelle retribuzioni.

Con la proposta di Legge chiediamo di prevedere, in modo sistematico, norme di tutela dell’occupazione nei capitolati e di rafforzare, oltre ai vincoli economici dettati da piani politici di austerità,oramai insostenibili e le logiche sfrenate di mercato, il ruolo sociale che compete costituzionalmente alle istituzioni pubbliche e alle imprese.

Filcams Cgil Macerata